Nell’analizzare le potenzialità e i risultati di una società di calcio spesso ci si sofferma solo sui risultati che vengono conquistati sul campo. Nella realtà, i successi, sono spesso la risultanza di un lavoro precedente che avviene dietro le quinte. Questo per vale anche per il Tau Calcio che, nella nuova splendida sede Amaranto, sta progettando il suo futuro per i prossimi 5-10 anni.
E’ proprio di questi giorni la notizia dell’uscita ufficiale della graduatoria del bando “Sport e periferie” che ha visto assegnare al Tau Calcio un importante finanziamento per il restyling dell’Impianto di Altopascio. Abbiamo colto la palla al balzo per presentarvi Raffaello Giannini, una di quelle figure che citavamo poco fa, che lavora dietro le quinte e che ha stilato il progetto e seguito il processo di assegnazione del bando.
Raffaello puoi spiegarci di cosa si tratta in realtà e che importanza avrà per il Tau?
“Il Bando Sport e Periferie è un avviso pubblico emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che stanzia risorse economiche a fondo perduto per sostenere la realizzazione o la ristrutturazione di impianti sportivi. La società Tau Calcio è rientrata in graduatoria, ottenendo un contributo di circa 700.000 euro per realizzare il nuovo campo a 11 in manto sintetico e la ristrutturazione degli spogliatoi principali per eliminare le barriere architettoniche e migliorare l’efficienza delle strutture dal punto di vista energetico”.
Qual è il tuo ruolo nel Tau e come ti sei integrato con i tuoi compagni di lavoro?
“I miei ruoli all’interno della società sono di tre tipi: a) mi occupo dell’organizzazione dei tornei e degli eventi; b) sono il Delegato per l’Attuazione del Protocollo in materia di prevenzione al Covid e mi occupo delle diverse questioni in materia di sicurezza all’interno dell’impianto; c) seguo tutte le opportunità che provengano da bandi pubblicati da enti pubblici o da fondazioni attraverso la stesura di progetti speciali in ambito sociale ed educativo. Il mio lavoro è fatto a più mani grazie alla collaborazione dei colleghi con cui quotidianamente mi interfaccio. Un vero “lavoro di squadra” anche in ufficio che si traduce in risultati concreti. Siamo un grande di gruppo di lavoro che si confronta e collabora per raggiungere gli obiettivi individuati dalla società”.
Come sei arrivato al Tau, vista anche la distanza dalla tua residenza?
“Sono legato al mondo dello sport fin da bambino e dopo diverse esperienze lavorative in questo settore sentivo la necessità di crescere professionalmente in una società di livello. Il Tau è stata la scelta giusta perché mi ha permesso di entrare in un gruppo serio, capace di portare avanti progetti ambiziosi mettendo al centro prima di tutto le persone, che siano atleti, tecnici o collaboratori”.
Ci sono altre cose in cantiere, altri progetti per il futuro del Tau che riguardano i tuoi compiti specifici?
“Ci sono tanti progetti che stiamo portando avanti, con tutte le difficoltà del caso dovute alla pandemia, alla crisi economica ecc. ne cito solo alcuni come il coordinamento di un programma di lavori che porterà alla ristrutturazione dell’area ricettiva dello stadio e il progetto di avviamento al calcio per soggetti fragili, un’iniziativa a cui tengo particolarmente, che segna una svolta importante per la nostra società anche in ambito sociale”.