Massimiliano Zappia è uno degli istruttori del progetto Scuola Calcio Inter che lavora sulla struttura di Lamporecchio, inoltre la mattina segue i bambini dell’infanzia e delle primarie di Lamporecchio.
Entrambi i progetti sono partiti quest’anno, sono due compiti diversi ma collegati tra loro. Come ti trovi in questo doppio ruolo?
Mi trovo benissimo anche se fondamentalmente non sono due ruoli diversi perché sia alla scuola calcio Inter che nelle scuole di infanzia e primaria applichiamo gli stessi giochi ludico-motori, con due piccole differenze, la prima che nelle scuole calcio ovviamente pratichiamo un po’ di più calcio e la seconda che a scuola mi chiamano “il maestro Massimiliano “ e invece alla scuola calcio “mister”.Questo progetto delle scuole di infanzia e primaria è un progetto molto interessante e divertente perché fare giocare i bambini è una cosa importantissima. Mi sono anche ricreduto di me stesso perché non pensavo che potesse essere così divertente vedere i bambini ridere e giocare insieme. Spero di crescere ancora e imparare tanto dai bambini.
A Lamporecchio avete formato un ottimo staff, come ti trovi con i tuoi colleghi?
Si è vero a Lamporecchio abbiamo formato un ottimo staff, grazie anche al nuovo impianto “centro sportivo Gianni D’addario” siamo diventati forti e coesi fra noi istruttori. Ho la fortuna di avere al fianco persone preparate su tutti i punti di vista. Francesco Fenucci detto “Franceschino” è un istruttore eccezionale con il quale passo molto tempo insieme a confrontarmi e a valutare il programma svolto durante la settimana. Andrea Mancini detto “Mancio” si è laureato in podologia e come Franceschino è un istruttore eccezionale con il quale svolgo gli allenamenti e mi confronto anche sulle partite del weekend precedente. Elena Marino e Greta Pagnini dette “le misterine” sono due ragazze eccezionali con le quali svolgiamo attività motorie per i bambini e ci aiutano anche a visionare tutto l’operato. Nadio Angelillo è un altro istruttore eccezionale con il quale ci confrontiamo sulla crescita dei bambini e su dove poterci sempre migliorare.
Cosa pensi del progetto scuola calcio Inter riservato ai bambini dai 5 agli 8 anni e della visita avuta con il Prof Giuriola, responsabile dell’attività non agonistica dell’Inter?
Il progetto scuola Inter è un progetto fantastico, seguito e monitorato sempre da istruttori qualificati che portano non solo le loro conoscenze ma soprattutto la loro passione e volontà di stare insieme ai bambini. Ho avuto la fortuna di conoscere il Prof Massimo Giuriola di persona su un campo di calcio e per me questo è fantastico, avrò anche la fortuna di assistere a degli allenamenti e a delle lezioni insieme a lui grazie al corso di specializzazione che avverrà a giugno. Il prof Giuriola persona fantastica che si approccia ai bambini con una umiltà incredibile. Mi ricordo una sua frase che disse: “Siamo noi a disposizione dei bambini e non il contrario”. Questa frase fa riflettere molto perché ti fa capire come un istruttore si deve approcciare ad un bambino. Quando vennero gli istruttori dell’Inter insieme appunto al prof Giuriola si vide una organizzazione di squadra, dove tutti i bambini erano sempre coinvolti. Gli istruttori parlavano tutti la stessa lingua, cosa vuol dire, che si approcciavano ai bambini con uno stesso vocabolo di parole.
Sei anche l’aiuto di Francesco D’addario nella categoria 2006. Quale tra questi due compiti ti stimola di più, essendo fasce di età completamente diversi?
Partiamo dal presupposto che Francesco è una persona fantastica con un cuore grande, un leader in tutti i sensi dove il primo a metterci la faccia o a sporcarsi le mani è lui. Poi si questi sono due compiti completamente diversi, con obbiettivi completamente diversi e età completamente diverse. Mi stimolano entrambi perché il calcio è la mia passione e ragione di vita e stare con i bambini/ragazzi è una cosa bellissima.
Come ti sei avvicinato al calcio, mai avuto esperienze come giocatore o come istruttore, prima di approdare al Tau?
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni e da lì me ne sono subito innamorato. Ho avuto la fortuna di crescere come giocatore fino ad arrivare a fare una serie D alla pistoiese, purtroppo in quell’occasione ho avuto una emorragia alla testa che mi causò uno stop di un anno. Poi qualche anno in Eccellenza e promozione. Ero bravino ma non forte però potevo forse levarmi qualche soddisfazione in più.. Spero di rifarmi come istruttore dove ho iniziato il tutto da una società sportiva di Empoli “Santa Maria” per poi approdare ai “Giovani Fucecchio” ed arrivare qui al Tau. Qui a Tau mi trovo molto bene è la società per eccellenza in Toscana e mi ritengo fortunato ad essere qui e darò tutto il mio contributo per fare bene.
Quali obbiettivi ti poni nel prossimo futuro sotto il profilo sportivo?
Per quanto riguarda il prossimo futuro spero vivamente di crescere sempre di più per poi approdare in qualche società professionista. Anche perché per me questo è un “lavoro” a tempo pieno perché ho voluto fortemente investire su di me e darò tutto me stesso per fare del bene ai bambini e ai ragazzi più grandi sia professionalmente ma soprattutto umanamente.