il nostro staff: intervista a Greta pagnini

Greta come ti trovi in questo ruolo dove vi dovete confrontare con bambini di 4 anni? Il nome “zanzarine” mi sembra particolarmente azzeccato, chi lo ha coniato?

Il nome “zanzarine” è stato coniato da Paolo Lepori, colui che ha dato il via a questo nuovo progetto dedicato appunto ai bambini più piccoli. Confrontarsi con loro è sicuramente impegnativo da tutti i punti di vista; innanzitutto perché sono alla loro primissima esperienza sportiva, quindi devono scoprire e imparare tutto da zero, poi perché sono molto diversi tra loro sia come capacità che come carattere. Allo stesso tempo però è una grande soddisfazione vederli migliorare, crescere, imparare nuove cose e soprattutto vederli sempre sorridenti.

Come ti sembra che questo progetto sia stato accolto dai genitori?

I genitori mi sembrano tutti molto entusiasti del progetto, vedono che i loro figli vengono volentieri e di conseguenza sono felici. Nonostante un po’ di timore (giustificato, vista l’età dei bambini) nel lasciarli completamente da soli, hanno molta fiducia in noi e grazie a questo anche noi lavoriamo meglio.

E poi, facendo iniziare così presto ai propri figli un percorso di questo tipo, sicuramente in futuro molte cose torneranno loro utili; ad esempio giocare in gruppo con altri bambini, saper seguire delle regole, rispettare tempi e spazi, ascoltare gli altri ecc.

All’interno della società hai anche altri ruoli, soprattutto quello che svolgi a Lamporecchio come educatrice motoria dei bambini di 6/7 anni mi sembra particolarmente importante.

Esatto, come ci ha ricordato anche il Prof. Giuriola, durante l’ultimo intervento dell’Inter presso i nostri poli, l’educazione motoria è uno degli aspetti più importanti. Inoltre, a 6/7 anni il corpo si sta strutturando ed è quindi l’età più indicata per apprendere al meglio gli schemi motori di base, perché dopo una certa età si stabilizzano; quindi è fondamentale il lavoro motorio per la loro crescita, sia umana che calcistica.

Ritieni che un’educazione motoria fatta in modo corretto e costante aiuti anche il gesto tecnico?

Certo! Un’educazione motoria corretta e costante porta ad apprendere ed interiorizzare capacità come l’equilibrio, la coordinazione, l’orientamento ecc., che poi favoriscono l’apprendimento del gesto tecnico in modo più efficace. Saper utilizzare il proprio corpo in modo funzionale ed economico già da bambini porterà quindi benefici anche sui gesti tecnici e li favorirà nella loro fase di crescita, fino all’età adulta.

Come vedi l’inserimento di figure femminili in un mondo, quello calcistico, almeno in Italia, prevalentemente maschile?

Personalmente sono due anni che lavoro nel mondo del calcio; e, nonostante i miei colleghi non mi abbiano mai fatto sentire nel luogo sbagliato, è inutile negare che sia un mondo prevalentemente maschile e ancora un po’ chiuso, quindi con alcuni pregiudizi. Credo che la scelta di inserire figure femminili sia lo specchio di una società che finalmente sta cambiando, andando verso un’uguaglianza sotto ogni punto di vista, anche nel mondo del calcio!

Quale contributo possono dare le donne allo sviluppo di una cultura sportiva maggiormente sana?

Per quanto riguarda il contributo femminile credo che non sia migliore o peggiore di quello maschile; la scelta dei vari collaboratori deve essere fatta in base alle capacità che abbiamo ed il contributo che ognuno di noi può portare. Tutti noi, quindi, ci impegniamo nel trasmettere una cultura sportiva sana e cerchiamo di dare il buon esempio ai bambini cercando di farli crescere anche dal punto di vista umano, insieme alle famiglie, nel migliore dei modi.

Infine, parlaci un po’ di te, dei tuoi hobby, delle tue aspirazioni. 

Ho sempre fatto i più svariati sport da quando sono piccola: ginnastica artistica, nuoto, pallavolo ed infine danza per moltissimi anni. Dopo le superiori mi sono chiesta come poter associare questa passione ad un futuro lavoro e per questo ho scelto di intraprendere il percorso universitario di Scienze Motorie, nonostante sia una strada, lavorativamente parlando, abbastanza difficile. Non so ancora dove mi vedo tra qualche anno, ma lavorare in questo ambiente ed a stretto contatto con i bambini mi piace e mi da tantissime soddisfazioni!

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